Le mascherine giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus e DEVONO essere indossate anche in età pediatrica (con l’eccezione dei bambini sotto ai 6 anni e di quelli affetti da disabilità) soprattutto quando ci si trova in ambienti chiusi, affollati e dove non è possibile mantenere una adeguata distanza di sicurezza.
La società italiana di pediatria (https://sip.it), al cui sito rimando, ha fornito adeguate linee guida e sconfessato molti dei falsi miti circolanti sul web ed erroneamente associati all’uso delle mascherine.
Da medico e da mamma ritengo importante ribadire che:
-la quantità della propria anidride carbonica respirata da un bambino sano che indossa una mascherina chirurgica per 6 o più ore al giorno è impercettibile
-i bambini che indossano le mascherine non rischiano la morte per carenza di ossigeno
-non c’è nessuna dimostrazione scientifica che una mascherina possa alterare la flora batterica intestinale
-è assolutamente falso che l’uso di mascherina possa indebolire il sistema immunitario dei bambini
Dopo questa fondamentale premessa sull’importanza delle mascherine e sul loro indispensabile impiego, devo aggiungere che, come dermatologa, ho avuto occasione di osservare in prima persona alcune problematiche cutanee che vanno dalle eruzioni acneiche alle dermatiti eczematiformi (cute secca desquamante e pruriginosa) scatenate o peggiorate dall’uso della mascherina. Le reazioni più gravi riguardano spesso i soggetti più fragili che presentano una barriera cutanea più debole o che sono più suscettibili alle infezioni cutanee come i bambini affetti da dermatite atopica o i pazienti oncologici. I dati della letteratura scientifica di settore sono al momento abbastanza scarsi e riguardano, in particolare, le complicanze cutanee insorte negli operatori sanitari in seguito all’impiego di dispositivi di protezione individuale (DPI) per molte ore.
L’American Academy of Dermatology (www.aad.org) fornisce una serie di raccomandazioni in merito alla prevenzione e alla corretta gestione delle problematiche cutanee legate all’impiego di mascherine che ho trovato interessante tradurre e riadattare.
Ritengo particolarmente importante la corretta educazione dei pazienti adolescenti che, rispetto ai bambini, sono spesso meno inclini ad adeguarsi alle regole e molto più attenti al loro aspetto fisico: risulta talvolta davvero difficile per un adolescente accettare di indossare una mascherina, se questa provoca un aumento di squame o pustole sulla pelle!!! Conoscere i comportamenti corretti per minimizzare le eventuali complicanze cutanee legate all’impiego della mascherina porta senza dubbio ad una migliore accettazione della mascherina e ad un suo uso più consapevole e appropriato.
- Utilizzare un detergente delicato e senza profumazioni scelto insieme allo specialista in base alla tipologia di cute del paziente (atopica o seborroica)
- Applicare sempre un idratante, meglio ipoallergenico e privo di profumi o conservanti potenzialmente allergizzanti, immediatamente dopo aver deterso il viso e dopo aver rimosso la maschera. Anche il tipo di idratante sarà da adattare alla pelle del soggetto e al clima: nei pazienti con cute grassa seborroica e quando il clima è caldo umido sarà da preferire un idratante in formulazione gel; nei pazienti con cute normale o mista, sarà da consigliare una emulsione; nei pazienti con cute secca o molto secca sarà necessario l’impiego di una crema grassa.
- Proteggere le labbra con un emolliente idoneo specie nei pazienti atopici con labbra secche o che soffrono di cheilite.
- Evitare di truccarsi sotto la mascherina specie se i prodotti usati per il trucco (fondotinta in particolare) sono occlusivi (occludono i pori della pelle). Se non si può evitare di truccarsi prediligere sempre prodotti non comedogenici e “oil free” .
- Evitare di sperimentare nuove creme o prodotti per il trucco non utilizzati in precedenza e che possono irritare o allergizzare la pelle al di sotto della mascherina. In particolare possono risultare irritanti le creme contenenti retinolo (componente comune nelle crema anti età scarsamente impiegato in età pediatrica) o retinoidi (usato nell’acne ) perché l’occlusione esercitata dalla mascherina ne facilita l’assorbimento. Queste creme sono da preferirsi comunque di notte perché possono dare reazioni anche con i raggi solari. Considerazioni analoghe riguardano gli alfa idrossi acidi, come l’acido salicilico (sempre impiegati nell’acne) e i prodotti alcolici.
L’argomento dei potenziali allergeni contenuti nelle creme merita un approfondimento dedicato, tuttavia l’occlusione esercitata dalla mascherina facilita la penetrazione dell’allergene stesso e l’eventuale successiva sensibilizzazione da contatto con meccanismo di ipersensibilità del IV tipo. Creme contenenti allergeni importanti come i profumi e gli estratti vegetali sono quindi da sconsigliare nel modo più assoluto anche nei soggetti che non hanno precedenti di allergie nelle loro storia clinica. Resta valido il consiglio di scegliere creme con INCI (elenco degli ingredienti) più corto possibile
- Evitare di utilizzare mascherine in materiale sintetico (nylon, poliestere) e non traspirante . Le mascherine chirurgiche in tessuto non tessuto consentono una buona traspirazione. Le mascherine lavabili in cotone che, ricordo, non sono indicate in tutti gli ambienti e dovrebbero essere lavate giornalmente in modo idoneo e gettate dopo il numero di lavaggi indicato dal produttore, consentono una buona traspirazione.
- La mascherina non deve essere non deve essere troppo stretta, per ridurre l’insorgenza di complicanze cutanee legate alla pressione, sia sul volto che dietro alle orecchie. Inoltre, una mascherina stretta comporta che i pazienti, soprattutto i bambini, abbiano frequentemente la tentazione di toccarla ed aggiustarla trasferendo germi sulla mascherina e sulla faccia.